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Al­me­no que­sto: l’ac­ces­so a ma­no­do­pe­ra pro­ve­nien­te da Stati terzi è ga­ran­ti­to

Il Con­si­glio fe­de­ra­le ha de­ci­so che i con­tin­gen­ti per i cit­ta­di­ni di Stati terzi non sa­ran­no ri­dot­ti per il 2024. Ciò si­gni­fi­ca che il bic­chie­re è mezzo pieno. Di con­se­guen­za, l'at­tua­le ca­ren­za di ma­no­do­pe­ra non sarà ag­gra­va­ta da una ri­du­zio­ne dei con­tin­gen­ti per i la­vo­ra­to­ri pro­ve­nien­ti da Stati non ap­par­te­nen­ti al­l'UE/AELS. Ma alla luce del forte au­men­to della do­man­da di la­vo­ro in tutta Eu­ro­pa, le quote per il 2024 avreb­be­ro do­vu­to es­se­re ri­vi­ste al rial­zo.

La ca­ren­za di ma­no­do­pe­ra è una delle prin­ci­pa­li sfide del­l'e­co­no­mia sviz­ze­ra. È im­pro­ba­bi­le che que­sta ca­ren­za si ri­du­ca nei pros­si­mi anni, dato che le ten­den­ze de­mo­gra­fi­che por­ta­no a un calo della po­po­la­zio­ne la­vo­ra­ti­va in­di­ge­na. L'im­mi­gra­zio­ne, in par­ti­co­la­re dai paesi del­l'UE/AELS, sta al­me­no in parte mi­ti­gan­do que­sta pe­nu­ria di ma­no­do­pe­ra. Ma anche i no­stri vi­ci­ni si tro­va­no sem­pre più spes­so ad af­fron­ta­re que­sta ca­ren­za. Di con­se­guen­za, di­ven­ta sem­pre più dif­fi­ci­le tro­va­re il per­so­na­le ne­ces­sa­rio nei paesi eu­ro­pei.

Per molti pro­fi­li pro­fes­sio­na­li al­ta­men­te spe­cia­liz­za­ti è dif­fi­ci­le tro­va­re can­di­da­ti ido­nei in Eu­ro­pa. In que­ste cir­co­stan­ze è fon­da­men­ta­le, so­prat­tut­to per le azien­de ad alto va­lo­re ag­giun­to, avere ac­ces­so anche a una forza la­vo­ro al­ta­men­te qua­li­fi­ca­ta pro­ve­nien­te da Stati terzi. Senza la pos­si­bi­li­tà di as­su­me­re spe­cia­li­sti da tutto il mondo, la ca­pa­ci­tà di in­no­va­zio­ne delle azien­de si ri­dur­reb­be no­te­vol­men­te. Quote suf­fi­cien­te­men­te ele­va­te di per­so­ne pro­ve­nien­ti da paesi terzi sono quin­di fon­da­men­ta­li per la crea­zio­ne di va­lo­re e quin­di per il be­nes­se­re della Sviz­ze­ra.

I con­tin­gen­ti ri­ser­va­ti al­l’im­mi­gra­zio­ne pro­ve­nien­te da Stati non mem­bri del­l'UE/AELS nel mer­ca­to del la­vo­ro sviz­ze­ro sono bassi. Nel 2023 pos­so­no im­mi­gra­re dai co­sid­det­ti Paesi terzi in to­ta­le 12’000 la­vo­ra­to­ri. Que­sta cifra com­pren­de una quota spe­ci­fi­ca di 3’500 per­so­ne per i cit­ta­di­ni del Regno Unito.

L'AU­MEN­TO DELLE QUOTE GA­RAN­TI­REB­BE LA SI­CU­REZ­ZA

Con ogni pro­ba­bi­li­tà, i con­tin­gen­ti per i cit­ta­di­ni di Stati terzi non sa­ran­no com­ple­ta­men­te uti­liz­za­ti entro il 2023. Ma que­sto non è un mo­ti­vo per man­te­ner­li così come sono, o ad­di­rit­tu­ra per ri­dur­li. In­fat­ti, se fos­se­ro com­ple­ta­men­te esau­ri­ti, le azien­de che hanno bi­so­gno di as­su­me­re uno spe­cia­li­sta a breve ter­mi­ne do­vreb­be­ro te­me­re di ve­der­si ri­fiu­ta­re il per­mes­so. Que­sta in­cer­tez­za si ri­per­cuo­te­reb­be anche sui can­di­da­ti al­l'as­sun­zio­ne, con il ri­sul­ta­to che le per­so­ne mi­glio­ri non si can­di­de­reb­be­ro per un la­vo­ro in Sviz­ze­ra. Per que­sto mo­ti­vo, il 6 lu­glio l'U­nio­ne sviz­ze­ra degli im­pren­di­to­ri (USI) ha chie­sto un au­men­to della quota nel­l'am­bi­to della pro­ce­du­ra di con­sul­ta­zio­ne per la de­fi­ni­zio­ne dei mas­si­ma­li OASA per il 2024.

Quin­di il bic­chie­re è solo mezzo pieno: come con­so­la­zio­ne, pos­sia­mo dire che il Con­si­glio fe­de­ra­le non ha ab­bas­sa­to le quote, ma pur­trop­po non le ha nem­me­no au­men­ta­te.