Al servizio delle posizioni liberali

Alcune cerchie non apprezzano l’impegno dell’economia e in particolare di economiesuisse. La valutazione pragmatica della strategia energetica proposta dal Consiglio federale, un’aperta politica dell’immigrazione, le critiche a tutti i desiderata in ambito di spesa pubblica o ancora l’impegno a favore di un controprogetto all’iniziativa Minder economicamente sostenibile non sono state apprezzate da tutti.
​Un dibattito politico basato sulle emozioni può risultare particolarmente animato. A questo proposito, l’opinione pubblica dimentica facilmente che l’economia, così come gli altri gruppi d’interesse, ha il diritto di partecipare al processo di democrazia diretta quando si tratta di difendere i propri interessi. In qualità di associazione mantello dell’economia, economiesuisse rappresenta 100 associazioni di categoria, 20 camere di commercio cantonali e 100 000 imprese. L’organizzazione è al servizio di quest’ultime: economiesuisse si impegna in Svizzera e all’estero per lo sviluppo di condizioni quadro ottimali per le imprese. Questo non riguarda esclusivamente le grandi imprese ma soprattutto le PMI di tutta la Svizzera. Esse sono la spina dorsale della nostra economia.

Canalizzare le voci dei numerosi settori e delle imprese individuali non è facile e, talvolta, può causare delle divergenze. È quello che sta accadendo attualmente. Malgrado questo, economiesuisse opera quotidianamente secondo i principi della democrazia diretta e in prospettiva macroeconomica senza curare gli interessi di singoli. In questo modo, l’organizzazione si è affermata in qualità di forza riformatrice e liberale e come importante voce per la politica e per l’opinione pubblica. Il tutto seguendo il motto: « l’unione fa la forza ». Finora, come dimostrato dalle cifre, questo approccio ha portato i suoi frutti: a partire dal No allo Spazio Economico Europeo, circa il 90% delle campagne di votazione intraprese si sono risolte in maniera favorevole all’economia. Una percentuale di riuscita che altri continuano a invidiarci.