COP26: im­por­tan­tis­si­mi pic­co­li passi avan­ti

Pio­nie­ra della coo­pe­ra­zio­ne in­ter­na­zio­na­le, la Sviz­ze­ra ha già con­clu­so di­ver­si ac­cor­di che in­clu­do­no obiet­ti­vi di po­li­ti­ca cli­ma­ti­ca – que­sto ap­proc­cio de­v’es­se­re svi­lup­pa­to.

Il cam­bia­men­to cli­ma­ti­co è un fe­no­me­no mon­dia­le che può es­se­re af­fron­ta­to solo at­tra­ver­so l’a­zio­ne con­giun­ta di tutti i paesi. La coo­pe­ra­zio­ne in­ter­na­zio­na­le ha dun­que un ruolo im­por­tan­te da svol­ge­re nella lotta con­tro il ri­scal­da­men­to cli­ma­ti­co. Inol­tre, le am­bi­zio­ni na­zio­na­li si con­cre­tiz­za­no molto più ef­fi­ca­ce­men­te quan­do esi­ste un coor­di­na­men­to a li­vel­lo in­ter­na­zio­na­le. La Sviz­ze­ra ne è pie­na­men­te co­scien­te, ciò che spie­ga come la COP26 be­ne­fi­ci di un so­ste­gno im­por­tan­te con la vi­si­ta di tre con­si­glie­ri fe­de­ra­li.

La Sviz­ze­ra è il primo paese ad aver con­clu­so vari ac­cor­di bi­la­te­ra­li.

La Sviz­ze­ra è inol­tre pio­nie­ra nel ne­go­zia­re ac­cor­di bi­la­te­ra­li che mi­ra­no alla ri­du­zio­ne con­giun­ta di emis­sio­ni di gas ad ef­fet­to serra. Siamo il primo paese ad aver già con­clu­so cin­que ac­cor­di di que­sto tipo e do­vrem­mo pro­muo­ve­re que­sto ap­proc­cio in oc­ca­sio­ne della COP26. Su que­sta base, si pos­so­no poi af­fron­ta­re ac­cor­di più com­ple­ti - i co­sid­det­ti "ac­cor­di mul­ti­la­te­ra­li" pre­vi­sti dal­l’ar­ti­co­lo 6(4) del­l'Ac­cor­do sul clima di Pa­ri­gi. Vi sono buone pro­ba­bi­li­tà che la COP26 rie­sca a sta­bi­li­re una rotta im­por­tan­te in que­sto senso. Sulla via di una mi­glio­re coo­pe­ra­zio­ne in­ter­na­zio­na­le, una po­li­ti­ca dei pic­co­li passi ri­ve­ste dun­que gran­de im­por­tan­za. 

La coo­pe­ra­zio­ne è la chia­ve di tutto. 

Uno degli obiet­ti­vi fi­na­li della po­li­ti­ca cli­ma­ti­ca è di ot­te­ne­re l’ap­pli­ca­zio­ne di prez­zi com­pa­ra­bi­li per le emis­sio­ni di gas ad ef­fet­to serra in tutto il mondo. Esi­sto­no vari mezzi per riu­scir­ci: at­tra­ver­so si­ste­mi di scam­bio dei di­rit­ti d’e­mis­sio­ne, tasse di­ret­te sul CO2 o an­co­ra ac­cor­di bi­la­te­ra­li e mul­ti­la­te­ra­li. L’ul­ti­mo ap­proc­cio sarà al cen­tro della con­fe­ren­za sul clima. At­tual­men­te, la si­tua­zio­ne è molto con­flit­tua­le a li­vel­lo glo­ba­le, con molti paesi che non adot­ta­no nes­su­na mi­su­ra. Ciò non im­pe­di­sce che i prin­ci­pa­li emet­ti­to­ri come l’Eu­ro­pa, gli Stati Uniti e la Cina coo­pe­ri­no sullo stes­so sche­ma di­scu­ten­do la crea­zio­ne di un "club cli­ma­ti­co", vale a dire un’as­so­cia­zio­ne di paesi che ap­pli­ca­no una po­li­ti­ca co­mu­ne con re­go­le del gioco si­mi­li.

È pos­si­bi­le crea­re un "club cli­ma­ti­co" do­ta­to di un mec­ca­ni­smo di com­pen­sa­zio­ne alle fron­tie­re?

Il Green Deal del­l'UE, o il pro­gram­ma Fit for 55, rap­pre­sen­ta in de­fi­ni­ti­va anche un tale club del clima. Per ga­ran­ti­re che gli in­cen­ti­vi siano im­po­sta­ti cor­ret­ta­men­te, un tale si­ste­ma deve anche es­se­re pro­tet­to. L'UE sta dun­que di­scu­ten­do i mec­ca­ni­smi di ade­gua­men­to delle fron­tie­re. Anche gli Stati Uniti stan­no ini­zian­do a ri­flet­ter­vi. Dal punto di vista della po­li­ti­ca cli­ma­ti­ca, que­sti ap­proc­ci sono ade­gua­ti, ra­gio­ne per cui li so­ste­nia­mo. Sul piano della po­li­ti­ca com­mer­cia­le, tut­ta­via, siamo più pru­den­ti. Per la Sviz­ze­ra, in­stau­ra­re un pro­prio mec­ca­ni­smo di ade­gua­men­to alle fron­tie­re sa­reb­be im­pen­sa­bi­le. Per l’UE, sono im­por­tan­ti anche i ri­schi com­mer­cia­li, essa do­vreb­be unire le pro­prie forze e ba­sa­re la pro­pria po­li­ti­ca su una base an­co­ra più ampia. La COP 26 po­treb­be es­se­re l’oc­ca­sio­ne giu­sta per farlo.