Ca­na­da: a good place for doing bu­si­ness

Al­l’i­ni­zio di ot­to­bre, una de­le­ga­zio­ne eco­no­mi­ca di alto rango ha ac­com­pa­gna­to la Con­si­glie­ra fe­de­ra­le Doris Leu­thard in vi­si­ta uf­fi­cia­le in Ca­na­da. Que­sto paese co­sti­tui­sce un’ot­ti­ma op­por­tu­ni­tà per le im­pre­se sviz­ze­re e cela an­co­ra un po­ten­zia­le ele­va­to per nuovi af­fa­ri.

Si trat­ta­va del mio primo viag­gio in Ca­na­da e mi im­ma­gi­na­vo di es­se­re solo in un ter­ri­to­rio im­men­so. Ero tut­t’al­tro che solo – ed è stato bello così. Il Ca­na­da offre alle im­pre­se sviz­ze­re una piat­ta­for­ma idea­le per av­via­re un’at­ti­vi­tà nel­l’A­me­ri­ca del Nord. Il li­vel­lo di svi­lup­po è no­te­vo­le, le in­fra­strut­tu­re sono in buono stato, il know-how è di al­tis­si­mo li­vel­lo e, con il nuovo go­ver­no, il paese si è aper­to ed è mag­gior­men­te in sin­to­nia con le real­tà in­ter­na­zio­na­li (anche in ma­te­ria di po­li­ti­ca am­bien­ta­le). Ma a causa del fra­tel­lo ame­ri­ca­no do­mi­nan­te, que­sto paese è re­go­lar­men­te re­le­ga­to in se­con­do piano – a torto. Il ter­re­no è per­fet­to per le im­pre­se sviz­ze­re de­si­de­ro­se di sta­bi­li­re re­la­zio­ni com­mer­cia­li. Il Ca­na­da oc­cu­pa inol­tre il primo posto della gra­dua­to­ria del­l’OC­SE in ma­te­ria di «bu­si­ness en­vi­ron­ment».

Il Ca­na­da è il pa­ra­di­so delle ri­sor­se –  per le ma­te­rie prime na­tu­ra­li ma anche per le ener­gie con­ven­zio­na­li e rin­no­va­bi­li.

Il Ca­na­da è un paese che fun­zio­na bene. Anche se è mem­bro del G7 e 200 volte più gran­de della Sviz­ze­ra, i due paesi de­no­ta­no una po­ten­za eco­no­mi­ca e un li­vel­lo di svi­lup­po com­pa­ra­bi­li. Il bi­lin­gui­smo molto cu­ra­to co­sti­tui­sce un altro atout. Il paese di­spo­ne inol­tre di ot­ti­me uni­ver­si­tà, come co­sta­ta­to dalla de­le­ga­zio­ne pres­so l’U­ni­ver­si­tà di To­ron­to – un’ec­cel­len­te scuo­la nel con­fron­to mon­dia­le. Essa con­du­ce tra l’al­tro delle ri­cer­che sulle tec­no­lo­gie so­la­ri or­ga­ni­che e ha mo­stra­to che que­sto set­to­re sarà og­get­to di in­no­va­zio­ni ri­vo­lu­zio­na­rie (ra­gio­ne per cui ver­sa­re delle sov­ven­zio­ni im­por­tan­ti a fa­vo­re di tec­no­lo­gie su­pe­ra­te non ha più senso).

Ben­ché la Sviz­ze­ra abbia be­ne­fi­cia­to nel 2009 dei van­tag­gi del «first mover», con l’ac­cor­do sul li­be­ro scam­bio tra il Ca­na­da e l’AELS, il po­ten­zia­le è lungi dal­l’es­se­re esau­ri­to. Que­sto ac­cor­do deve inol­tre es­se­re at­tua­liz­za­to af­fin­ché possa re­sta­re com­pe­ti­ti­vo ri­spet­to al­l’ac­cor­do di li­be­ro scam­bio in pre­pa­ra­zio­ne tra l’UE e il Ca­na­da (CETA).

Oltre al set­to­re fi­nan­zia­rio, alla tec­no­lo­gia me­di­ca, alle scien­ze della vita e a un set­to­re TIC in piena cre­sci­ta, il paese si po­si­zio­na sem­pre più nei set­to­ri del­l’e­co­no­mia verde e delle clean­te­ch. La si­tua­zio­ne è molto in­te­res­san­te, so­prat­tut­to nelle pro­vin­ce del Qué­bec e del­l’On­ta­rio, che di­spon­go­no di vaste ri­ser­ve idri­che. Nel Qué­bec, il 99,5% della pro­du­zio­ne di elet­tri­ci­tà si basa sul­l’e­ner­gia idroe­let­tri­ca. Con un parco di una ses­san­ti­na di cen­tra­li elet­tri­che, Hydro¬Qué­bec pro­du­ce elet­tri­ci­tà a 2,5 cen­te­si­mi per kWh, men­tre i costi di pro­du­zio­ne si si­tua­no tra 5 e 7 cen­te­si­mi da noi. La pro­du­zio­ne di elet­tri­ci­tà è ab­bon­dan­te: resta suf­fi­cien­te elet­tri­ci­tà per delle espor­ta­zio­ni at­trat­ti­ve verso gli Stati Uniti. Il po­ten­zia­le di svi­lup­po sem­bra il­li­mi­ta­to. Si trat­ta anche di un mo­to­re per la pre­vi­sta elet­tri­fi­ca­zio­ne del traf­fi­co pri­va­to. Nel­l’am­bi­to della sua po­li­ti­ca «zero emis­sio­ni», il go­ver­no della pro­vin­cia in­ten­de in­ve­sti­re 450 mi­lio­ni di dol­la­ri ca­na­de­si nella mo­bi­li­tà elet­tri­ca e fare in modo di rag­giun­ge­re nei pros­si­mi anni un parco di 100 000 vei­co­li elet­tri­ci (in par­ti­co­la­re gra­zie alla crea­zio­ne di una rete di sta­zio­ni di ser­vi­zio). Esso in­ve­ste anche nello svi­lup­po dei tra­spor­ti pub­bli­ci. La de­le­ga­zio­ne ha in par­ti­co­la­re po­tu­to farsi un’i­dea dei piani am­bi­zio­si di Me­tro­li­nx a To­ron­to.

Bi­so­gna sa­pe­re che il Ca­na­da è un pa­ra­di­so di ri­sor­se che vanta una si­tua­zio­ne molto con­for­te­vo­le per le ma­te­rie prime na­tu­ra­li come pure per le ener­gie con­ven­zio­na­li e rin­no­va­bi­li. Ri­ma­ne da spe­ra­re che le re­la­zio­ni in­trec­cia­te con­tri­bui­sca­no al fatto che un nu­me­ro mag­gio­re di im­pre­se sviz­ze­re at­tra­ver­si l’A­tlan­ti­co e si lanci alla con­qui­sta del con­ti­nen­te at­tra­ver­so il Ca­na­da.