Decisioni strategiche per la piazza economica
Dopo l’adozione da parte del Consiglio degli Stati di un progetto di qualità per la riforma dell’imposizione delle imprese III (RI Imprese III), la Commissione dell’economia del Consiglio nazionale ha completato alcuni punti importanti. (LINK)
Questo mercoledì il Consiglio nazionale entrerà nel merito di questo importante progetto. Secondo economiesuisse, i punti seguenti sono prioritari:
• Un’imposta sull’utile dedotti gli interessi, per evitare la perdita di entrate fiscali e per offrire condizioni attrattive all’insediamento di attività di finanziamento. Secondo il Consiglio federale, questa misura è redditizia sul piano finanziario;
• una limitazione globale degli sgravi con le nuove regole speciali (comprese l’imposta sull’utile dedotti gli interessi ed eventualmente la disposizione transitoria) come valvola di sicurezza, per dare ai cantoni la certezza necessaria in materia di pianificazione finanziaria;
• nessuna restrizione territoriale della promozione della ricerca e dello sviluppo, per permettere ai cantoni di battersi ad armi pari nel contesto della concorrenza internazionale (con gli Stati membri dell’UE);
• nessuna armonizzazione dell’imposizione dei dividendi, affinché i cantoni possano continuare ad adattare i dividendi all’imposta cantonale sull’utile;
• un adattamento dell’imposta sul capitale in relazione ai prestiti infragruppo, per evitare tassazioni multiple (a seguito della scomparsa del substrato fiscale) che peserebbero sulla competitività;
• la soppressione di uno strumento superato, i diritti d’emissione sui fondi propri;
• una disposizione transitoria in linea con le diverse strategie cantonali senza provocare grossi cambiamenti alla perequazione finanziaria nazionale.
La Confederazione, i cantoni e gli ambienti economici hanno preparato con cura questa riforma. In caso di successo, la Svizzera procederà ad uno sviluppo decisivo del suo diritto fiscale e si assicurerà, a medio termine, un posto nel plotone di testa delle piazze economiche mondiali. Questo non favorirebbe soltanto le imprese, piccole e grandi, ma anche i loro dipendenti. Infine, di questo approfitterebbero anche le finanze pubbliche, con il mantenimento del substrato fisca-le delle imprese e la creazione di un potenziale di crescita supplementare.
Un fallimento della riforma non sarebbe una soluzione, esso moltiplicherebbe i problemi. I danni economici sarebbero immensi e le perdite di entrate fiscali si calcolerebbero in miliardi. In tali condizioni, rifiutare la riforma sarebbe irresponsabile.
Per conoscere la posizione dettagliata di economiesuisse, vi invitiamo a leggere il nostro parere inviato alla Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio nazionale (LINK), nonché altre pubblicazioni (LINK).