Con­ta­gia­re la po­li­ti­ca con lo spi­ri­to im­pren­di­to­ria­le

Paolo Pa­gna­men­ta, 37 anni com­piu­ti, sa bene di cosa parla quan­do dice che in po­li­ti­ca gli im­pren­di­to­ri ser­vo­no come il pane.

Sin­da­co del Co­mu­ne di Cu­re­glia da tre anni e mem­bro del Gran Con­si­glio ti­ci­ne­se da quasi cin­que, Paolo Pa­gna­men­ta gode di un os­ser­va­to­rio pri­vi­le­gia­to sul­l’at­ti­vi­tà po­li­ti­ca sia in am­bi­to ese­cu­ti­vo sia le­gi­sla­ti­vo. Per lui, Di­ret­to­re di un’im­pre­sa di co­stru­zio­ni, la Tad­dei SA, non è dif­fi­ci­le tro­va­re dei pa­ral­le­li­smi in po­li­ti­ca. «So­prat­tut­to nel mio ruolo di Sin­da­co sono chia­ma­to ad es­se­re co­strut­ti­vo, pia­ni­fi­ca­re bene le at­ti­vi­tà e ge­sti­re i dos­sier in modo cor­ret­to dalle fon­da­men­ta fino al tetto, cer­can­do di in­te­gra­re il più pos­si­bi­le la vo­lon­tà del clien­te, che sono i cit­ta­di­ni». La com­ples­si­tà e il nu­me­ro dei temi pos­so­no ri­sul­ta­re spes­so una giun­gla poco tra­spa­ren­te per chi è chia­ma­to a de­ci­de­re in rap­pre­sen­tan­za del po­po­lo. Ma pren­de­re de­ci­sio­ni è qual­co­sa che si può im­pa­ra­re e l’at­ti­vi­tà im­pren­di­to­ria­le sti­mo­la pro­prio que­sta ca­pa­ci­tà. Ho spes­so l’im­pres­sio­ne che per co­lo­ro che nella vita pro­fes­sio­na­le sono co­stret­ti a far qua­dra­re i conti sia più fa­ci­le fare po­li­ti­ca poi­ché sono abi­tua­ti a dare delle chia­re prio­ri­tà e a con­cen­trar­si sul­l’es­sen­zia­le, al­tri­men­ti l’im­pre­sa ri­schia di ri­tro­var­si in dif­fi­col­tà. 

Anche l’im­pe­gno in Gran Con­si­glio è uno sti­mo­lo per Paolo. In­fat­ti per­met­te di con­fron­tar­si con temi di più ampio re­spi­ro a cui rie­sce a con­tri­bui­re fa­cen­do con­flui­re nelle di­scus­sio­ni il punto di vista del­l’e­co­no­mia. «Ri­ten­go che il com­pi­to di un im­pren­di­to­re in po­li­ti­ca sia quel­lo di mo­stra­re che vi sono de­ci­sio­ni fa­vo­re­vo­li e de­ci­sio­ni che pe­na­liz­za­no l’e­co­no­mia». La clas­se po­li­ti­ca è li­be­ra di pren­de­re qual­sia­si de­ci­sio­ne, ma deve con­si­de­ra­re che ogni scel­ta com­por­ta delle con­se­guen­ze. In pe­rio­di eco­no­mi­ca­men­te più dif­fi­ci­li come in que­sti ul­ti­mi anni la vi­sio­ne im­pren­di­to­ria­le in po­li­ti­ca è ancor più im­por­tan­te. 

Tra i temi a cuore del gio­va­ne im­pren­di­to­re vi è la pia­ni­fi­ca­zio­ne del ter­ri­to­rio, «un campo de­ter­mi­nan­te per l’e­co­no­mia del no­stro paese, dove un ap­proc­cio im­pren­di­to­ria­le con una vi­sio­ne a medio-lungo ter­mi­ne deve per­met­te­re di in­di­vi­dua­re so­lu­zio­ni a be­ne­fi­cio degli im­pren­di­to­ri, dei di­pen­den­ti e della qua­li­tà di vita dei re­si­den­ti».