Una bussola politico-istituzionale per una maggiore prosperità
Oltre la metà di tutti i prezzi sono (in parte) amministrati dallo Stato. Più di 1/5 dei valori patrimoniali appartengono allo Stato, che rappresenta circa 1/3 di tutti gli impieghi e ridistribuisce oltre il 42% della creazione di valore totale. Si tratta di cifre impressionanti per un attore dominante dell’economia, la cui importanza ed influenza sono spesso sottovalutate. economiesuisse vuole sensibilizzare l’opinione pubblica e creare trasparenza sul ruolo dello Stato nei diversi settori economici. Per poterlo fare, l’organizzazione ha elaborato una bussola politico-istituzionale, che valuta le attività dello Stato sulla base di sei parametri e mostra così l’impronta dello Stato. Vengono così evidenziate tutte le facciate dell’influenza statale. Gli interventi sul mercato vengono valutati sulla base di cinque principi liberali derivanti dalla Costituzione (art. 94 Cst.) per la quale il compito dello Stato si limita a creare un contesto favorevole all’economia privata.
Spirito imprenditoriale sotto pressione
L’obiettivo è quello di ricordare i grandi principi economici fissati nella Costituzione e in parte dimenticati. In effetti, la concorrenza e un contesto liberale sono le basi di un’attività imprenditoriale coronata dal successo, dell’innovazione e di una creazione di benessere a lungo termine. Tuttavia, il ricorso all’intervento dello Stato non diminuisce, al contrario. Il modesto slancio di liberalizzazione che aveva interessato alcuni settori negli anni ’90 è stato frenato. La pressione per regolamentare si è intensificata, spesso in nome della protezione dei consumatori. Inoltre, lo Stato sviluppa le sue attività economiche e le estende a nuovi settori. Esso agisce direttamente o attraverso attori che dipendono da esso.
Più margine di manovra per l’iniziativa privata
L’obiettivo a medio termine è quello di limitare l’influenza dello Stato ai suoi compiti costituzionali per permettere un maggior benessere. In quest’ottica, la pubblicazione «Staat und Wettbewerb» mette a disposizione una bussola politico-istituzionale che permette di valutare la situazione e seguire la sua evoluzione. Questa bussola mostra quali attività devono essere lasciate all’iniziativa privata, quali sono di competenza dello Stato e, se del caso, a quali condizioni. La pubblicazione propone anche delle misure generali da adottare per evitare un aumento dell’ingerenza dello Stato nella concorrenza o per ridurre la presenza statale.