La pigrizia nel fare riforme non è solo degli altri
Perché lo sappiamo cosi per certo? Forse proprio perché questo atteggiamento non ci è così estraneo come crediamo. Nel 2011 la Banca nazionale svizzera aveva introdotto un tasso minimo di cambio franco-euro e diminuito così la forza della nostra moneta nazionale. La politica svizzera non ha tuttavia approfittato di questa occasione per migliorare le condizioni quadro economiche, affinché le nostre imprese potessero essere pronte ad un ritorno del tasso di cambio libero. Al contrario, il bilancio politico di questi ultimi tre anni è deludente. L’unico punto positivo è l’accordo di libero scambio concluso con la Cina, che attribuisce preziosi vantaggi alle aziende esportatrici. Per il resto, le condizioni generali si sono più o meno deteriorate: la densità di regolamentazione è aumentata, come pure gli oneri e l’incertezza sui grandi temi di politica economica.
Invece di puntare il dito contro gli altri, sarebbe più opportuno farci un esame di coscienza e ridurre gli oneri che pesano sulle imprese. Esse ne hanno bisogno più che mai.