Ecopop: una miscela indigesta
La storia di Ecopop spiega come questa miscela indigesta si è sviluppata. Dall’inizio degli anni ’70, l’associazione si batte per una crescita limitata della popolazione mondiale, che ritiene come la panacea universale. Per salvare il pianeta, bisogna spiegare agli altri come adottare un “miglior” comportamento. Non investendo nelle scuole o nelle infrastrutture, bensì distribuendo dei preservativi. I sostenitori dell’iniziativa dimenticano tuttavia di dire che il consumo pro capite di risorse di questi paesi è molto piccolo.
Sarebbe invece soprattutto la Svizzera a dover sopportare le gravi conseguenze dell’iniziativa di Ecopop. Limitare a 16’000 all’anno il numero di immigranti ammesso – richiedenti l’asilo inclusi – equivale a soffocare il nostro sviluppo economico. Con l’invecchiamento della popolazione, il numero di persone che andranno in pensione supera quello delle generazioni più giovani che entrano sul mercato del lavoro. Senza manodopera estera, sarà impossibile colmare questo fossato che continuerà a ingrandirsi fino al 2030. Limitando il ricorso a questa opzione, l’iniziativa mette sconsideratamente in pericolo il benessere della Svizzera. E oltre tutto, senza alcun beneficio concreto né per gli abitanti dello Zambia, né per i nostri pascoli secchi.