Il libero scambio agricolo nell’interesse dell’industria alberghiera e di quella agroalimentare
La Svizzera deve il suo benessere attuale in gran parte alla propria tradizione del libero scambio. Nel corso dei decenni, sono sorte in vari settori imprese esportatrici competitive e caratterizzate da un forte valore aggiunto. Un mercato importante è tuttavia rimasto isolato finora – e questo ha conseguenze negative. A seguito dell’apertura insufficiente del mercato agroalimentare, in questo settore i costi e i prezzi sono superiori alla media e alcune strutture agricole non sono per nulla competitive. A subirne le conseguenze non sono soltanto i consumatori, bensì anche l’economia.
Se i settori del turismo e quello alberghiero potessero acquistare le loro forniture alle stesse condizioni della concorrenza austriaca, essi potrebbero risparmiare circa 1,1 miliardi di franchi. Come indica l’associazione di categoria hotelleriesuisse, l’industria alberghiera e della ristorazione potrebbero considerevolmente diminuire i prezzi e migliorare la loro competitività. Questo favorirebbe anche i consumatori: i menu costerebbero meno.
Tuttavia, l’apertura del mercato agroalimentare non beneficerebbe unicamente al settore del turismo, essa favorirebbe anche tutta l’economia. Una diminuzione dei prezzi nel settore agroalimentare ridurrebbe il turismo d’acquisto, aumenterebbe il potere d’acquisto dei consumatori e rafforzerebbe la competitività dell’industria agroalimentare basata sull’esportazione. A lungo termine, ciò avrebbe anche un impatto positivo sull’agricoltura. In conclusione: a rafforzare la Svizzera non sarà l’isolamento del mercato, bensì il libero scambio.
Tuttavia, l’apertura del mercato agroalimentare non beneficerebbe unicamente al settore del turismo, essa favorirebbe anche tutta l’economia. Una diminuzione dei prezzi nel settore agroalimentare ridurrebbe il turismo d’acquisto, aumenterebbe il potere d’acquisto dei consumatori e rafforzerebbe la competitività dell’industria agroalimentare basata sull’esportazione. A lungo termine, ciò avrebbe anche un impatto positivo sull’agricoltura. In conclusione: a rafforzare la Svizzera non sarà l’isolamento del mercato, bensì il libero scambio.