Un vento nuovo soffia sulla politica europea del clima
Durante il vertice sul clima di Copenhagen, la politica europea del clima era dettata da un “mandato morale”. Connie Hedegard, la commissaria europea del clima, ha cambiato discorso. Essa è ora del parere che l’Europa debba vincere la “corsa verde”. L’obiettivo deve essere quello di difendere gli interessi economici, di creare degli impieghi e di realizzare una crescita economica. La questione di un cambiamento di rotta dell’UE resta al momento aperta.
La politica del clima non surriscalda solo gli animi degli esperti. Cancun è attualmente teatro di aspri dibattiti sulla politica mondiale in materia di clima. Quasi tutte le nazioni del mondo sono presenti a questo appuntamento, compresa la Svizzera. Sul piano del contenuto, i partecipanti sono ampiamente d’accordo nell’affermare che le emissioni di CO2 provocano cambiamenti climatici non auspicabili e che occorra adottare tutte le misure necessarie per prevenirli. Finora, l’Unione europea ha soprattutto utilizzato l’argomento della responsabilità. Si trattava di una specie di contratto morale, come è stato ripetutamente detto durante la conferenza di Copenhagen. Questo argomento si trova sempre più relegato in secondo piano. I dibattiti si focalizzano ormai sulla crescita economica, l’impiego e il commercio.
Gli osservatori si chiedono cosa sta succedendo. L’UE ha forse cambiato rotta? Se questo fosse il caso, qual è l’orientamento della nuova politica del clima e quali ne sono le implicazioni per gli altri paesi, in particolare per la Svizzera? Ciò che è sicuro è che la protezione del clima è realmente efficace unicamente se viene messa in atto con il concorso dell’economia e della popolazione e non contro queste ultime.
Il potenziale economico delle nuove tecnologie potrebbe essere il tema motore della politica europea del clima. In effetti, le politiche del clima e dell’ambiente sono coronate da successo solo quando esse non sono soltanto ecologiche, ma anche economiche e sociali. Questo crea nuove opportunità per un dibattito pragmatico. L’economia vi contribuisce fornendo soluzioni per risolvere i problemi.
Maggiori informazioni:
Dossierpolitica “Cancun”
Gli osservatori si chiedono cosa sta succedendo. L’UE ha forse cambiato rotta? Se questo fosse il caso, qual è l’orientamento della nuova politica del clima e quali ne sono le implicazioni per gli altri paesi, in particolare per la Svizzera? Ciò che è sicuro è che la protezione del clima è realmente efficace unicamente se viene messa in atto con il concorso dell’economia e della popolazione e non contro queste ultime.
Il potenziale economico delle nuove tecnologie potrebbe essere il tema motore della politica europea del clima. In effetti, le politiche del clima e dell’ambiente sono coronate da successo solo quando esse non sono soltanto ecologiche, ma anche economiche e sociali. Questo crea nuove opportunità per un dibattito pragmatico. L’economia vi contribuisce fornendo soluzioni per risolvere i problemi.
Maggiori informazioni:
Dossierpolitica “Cancun”