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Per una con­cor­ren­za vera e pro­pria!

eco­no­mie­suis­se so­stie­ne l’a­dat­ta­men­to delle basi le­ga­li in vista de­l’im­ple­men­ta­zio­ne di un di­rit­to mo­der­no sui car­tel­li. In que­sto senso l’or­ga­niz­za­zio­ne man­tel­lo del­l’e­co­no­mia non esclu­de un cam­bia­men­to del si­ste­ma. Nel­l’am­bi­to del terzo round della pro­ce­du­ra di con­sul­ta­zio­ne re­la­ti­va alla re­vi­sio­ne del di­rit­to dei car­tel­li, il di­vie­to par­zia­le di que­sti, come pro­po­sto, è cri­ti­ca­bi­le, non da ul­ti­mo per ra­gio­ni di pra­ti­ca­bi­li­tà e di cer­tez­za giu­ri­di­ca. Me­dian­te il di­vie­to di cin­que tipi di ac­cor­di oriz­zon­ta­li e ver­ti­ca­li, il Con­si­glio fe­de­ra­le in­ten­de rin­for­za­re la con­cor­ren­za, prin­ci­pal­men­te sul fron­te delle im­por­ta­zio­ni.

​Il pro­get­to messo in con­sul­ta­zio­ne si ri­fe­ri­sce al fran­co forte e mira a lot­ta­re con­tro l’in­suf­fi­cien­te ri­per­cus­sio­ne dei van­tag­gi di cam­bio. I tempo stret­ti per la ri­spo­sta alla con­sul­ta­zio­ne hanno reso dif­fi­ci­le un esame ap­pro­fon­di­to del pro­get­to stes­so. Una re­vi­sio­ne del di­rit­to dei car­tel­li pre­sup­po­ne tut­ta­via una va­lu­ta­zio­ne mi­nu­zio­sa delle con­se­guen­ze eco­no­mi­che delle mo­di­fi­che le­gi­sla­ti­ve pro­po­ste. Il di­rit­to della con­cor­ren­za è orien­ta­to a lungo ter­mi­ne e non è adat­to a ri­sol­ve­re dei pro­ble­mi a breve ter­mi­ne. Gli am­bien­ti po­li­ti­ci, dal canto loro, pos­so­no e de­vo­no eli­mi­na­re i pre­giu­di­zi su­bi­ti dalla piaz­za eco­no­mi­ca sviz­ze­ra ri­muo­ven­do gli osta­co­li al com­mer­cio e svi­lup­pan­do sgra­vi mi­ra­ti. Per eco­no­mie­suis­se è ne­ces­sa­rio pro­ce­de­re ad una seria va­lu­ta­zio­ne delle con­se­guen­ze eco­no­mi­che di un di­vie­to par­zia­le dei car­tel­li.

Oc­cor­re as­si­cu­rar­si che le con­se­guen­ze eco­no­mi­che di un ac­cor­do sui car­tel­li resti al cen­tro della va­lu­ta­zio­ne, come lo è stato in pas­sa­to. Anche l’UE e gli Stati Uniti pro­ce­do­no in que­sto senso. Nel­l’e­ven­tua­li­tà di un cam­bia­men­to verso un di­vie­to par­zia­le dei car­tel­li con la pos­si­bi­li­tà di giu­sti­fi­ca­zio­ne, i mo­ti­vi ac­cen­na­ti ac­qui­ste­ran­no un’im­por­tan­za de­ci­si­va. A que­sto ri­guar­do è po­si­ti­vo che le ca­te­go­rie pro­po­ste cor­ri­spon­da­no a quel­le in vi­go­re al­l’in­ter­no del­l’UE.
La legge vie­te­rà gli ac­cor­di che ver­to­no sui prez­zi, sui vo­lu­mi e sulla ri­par­ti­zio­ne geo­gra­fi­ca così come sulla pre­scri­zio­ne ver­ti­ca­le dei prez­zi di ven­di­ta e dei con­fi­ni ter­ri­to­ria­li. Re­ste­rà pos­si­bi­le giu­sti­fi­ca­re un ac­cor­do per mo­ti­vi eco­no­mi­ci, ma le im­pre­se sa­ran­no vin­co­la­te a di­mo­stra­re che l’ac­cor­do è ne­ces­sa­rio per mo­ti­vi di ef­fi­cien­za. La for­ni­tu­ra della prova non con­cer­ne­rà uni­ca­men­te i cin­que tipi di car­tel­li, bensì tutti gli ac­cor­di con­tra­ri al di­rit­to della con­cor­ren­za. eco­no­mie­suis­se ri­fiu­ta la pro­po­sta re­la­ti­va al­l’in­ver­sio­ne del­l’o­ne­re della prova in ma­te­ria di giu­sti­fi­ca­zio­ni. Il di­spo­si­ti­vo pre­vi­sto sarà dif­fi­ci­le da ap­pli­ca­re in quan­to le azien­de, con­tra­ria­men­te alle au­to­ri­tà, non di­spon­go­no di una com­pe­ten­za d’in­ve­sti­ga­zio­ne e non pos­so­no rac­co­glie­re dei dati esau­sti­vi sul mer­ca­to. A que­sto si ag­giun­ge la dif­fi­col­tà di con­ci­lia­re l’in­ver­sio­ne del­l’o­ne­re della prova con san­zio­ni di ca­rat­te­re pe­na­le.

Nel qua­dro della pro­ce­du­ra di con­sul­ta­zio­ne, più parti hanno pro­po­sto ugual­men­te degli in­ter­ven­ti nella li­be­ra for­ma­zio­ne del prez­zo. Sul mer­ca­to con­cor­ren­zia­le, que­sto sa­reb­be inap­pro­pria­to e con­tra­rio ai prin­ci­pi del­l’e­co­no­mia di mer­ca­to. Una tale mi­su­ra fa­reb­be ac­cre­sce­re piut­to­sto che ri­dur­re le dif­fe­ren­ze tra il di­rit­to della con­cor­ren­za el­ve­ti­ca e le re­go­le ap­pli­ca­te al­l’in­ter­no del­l’UE.
Mag­gio­ri in­for­ma­zio­ni:

 

Ri­spo­sta alla con­sul­ta­zio­ne (in te­de­sco)