No all’iniziativa popolare contro la penalizzazione del matrimonio
Secondo gli ambienti economici, questo progetto non è prioritario. La penalizzazione del matrimonio si applica oggi a circa 80 000 coppie sposate a doppio reddito a livello dell’imposta federale diretta. I cantoni l’hanno essenzialmente abolita. Alcune coppie di pensionati sono ancora interessate.
Nonostante il suo nome promettente, l’iniziativa «Per il matrimonio e la famiglia» non contribuisce a migliorare la conciliazione tra la vita lavorativa e quella familiare. Essa riduce a malapena gli incentivi inopportuni che fanno in modo che non sia interessante per il secondo coniuge – generalmente la donna – svolgere un’attività lucrativa o aumentare il tasso d’occupazione. Questo sarebbe invece molto importante per l’economia. Soprattutto considerato un miglior utilizzo del potenziale di manodopera indigena, divenuto urgente con l’accettazione dell’iniziativa «contro l’immigrazione di massa». A ciò va aggiunto che l’iniziativa popolare «Per il matrimonio e la famiglia» cementerebbe un sistema fiscale sfavorevole per i partner che desiderano lavorare di più. Gli ambienti economici non possono sostenere questa idea.
Vi è inoltre la questione del finanziamento. Questo progetto la cui attuazione costerebbe tra gli 1 e i 2,7 miliardi di franchi gioverebbe solo a un piccolo numero di contribuenti. Gli ambienti economici auspicano pertanto che si privilegi l'adozione di misure più decisive per il benessere del nostro paese. Queste misure vanno verso riforme favorevoli alla piazza economica, al mantenimento e alla creazione di impieghi e dunque orientate alla crescita e alle entrate fiscali. La soppressione della penalizzazione del matrimonio non apporta nessun contributo in proposito. economiesuisse respinge dunque l’iniziativa sotto questa forma, in questo particolare momento.