Il tasso di cambio frena l‘economia: crescita ridotta e “recessione sentita”
Dopo l’abbandono del tasso minimo di cambio con l’euro da parte della Banca Nazionale Svizzera (BNS), economiesuisse ha rivisto le proprie previsioni congiunturali. La decisione del 15 gennaio si traduce in un netto rallentamento congiunturale. Le imprese sono costrette a ridurre i loro oneri e ricorrono a diverse misure, in particolare cercando di aumentare la loro produttività e l’innovazione. La crescita dell’economia mondiale attenua però lo choc monetario. Inoltre, settori vicini allo Stato, come il sistema sanitario, si stanno ulteriormente espandendo e l’aumento del potere d’acquisto aumenta il consumo. Nel complesso, economiesuisse si attende un aumento del tasso di disoccupazione al 3,7% in media annuale. L’organizzazione prevede inoltre una progressione del prodotto interno lordo (PIL) dello 0,6% e un tasso d’inflazione negativo dello -0,8%.