Risposta a una consultazione

Re­vi­sio­ne della LF sugli stra­nie­ri con­cer­nen­te le san­zio­ni ap­pli­ca­bi­li alle im­pre­se di tra­spor­to “car­rier sanc­tions”

​eco­no­mie­suis­se sa­lu­ta con fa­vo­re, come ha fatto l’U­nio­ne sviz­ze­ra degli im­pren­di­to­ri, il com­ple­men­to alla Legge fe­de­ra­le sul si­ste­ma d’in­for­ma­zio­ne con­cer­nen­te gli stra­nie­ri e il set­to­re del­l’a­si­lo me­dian­te la nuova di­spo­si­zio­ne del­l’ar­ti­co­lo 3 pa­ra­gra­fo 2. Ven­go­no così poste delle basi af­fin­ché le au­to­ri­tà sviz­ze­re del mer­ca­to del la­vo­ro pos­sa­no ri­spet­ta­re ef­fi­ca­ce­men­te i loro ob­bli­ghi. Le mo­di­fi­che pre­vi­ste in re­la­zio­ne alle san­zio­ni ap­pli­ca­bi­li alle im­pre­se di tra­spor­to ("car­rier sanc­tions") sono per con­tro spro­por­zio­na­te. Se­con­do eco­no­mie­suis­se, le san­zio­ni de­vo­no es­se­re prese uni­ca­men­te quan­do que­ste im­pre­se di tra­spor­to ri­nun­cia­no si­ste­ma­ti­ca­men­te a pro­ce­de­re a con­trol­li, vio­lan­do così il loro do­ve­re di di­li­gen­za.