# 8 / 2021
18.06.2021

No al­l’i­ni­zia­ti­va che vieta la spe­ri­men­ta­zio­ne ani­ma­le e umana – Non met­te­re a ri­schio la sa­lu­te pub­bli­ca

In set­tem­bre, le cit­ta­di­ne e i cit­ta­di­ni sviz­ze­ri sa­ran­no chia­ma­ti ad espri­mer­si su un’i­ni­zia­ti­va che vuole iscri­ve­re nella Co­sti­tu­zio­ne un di­vie­to to­ta­le di tutti gli espe­ri­men­ti sugli ani­ma­li e sugli es­se­ri umani. Inol­tre, non sa­reb­be più pos­si­bi­le im­por­ta­re in Sviz­ze­ra pro­dot­ti te­sta­ti al­l’e­ste­ro su es­se­ri umani o ani­ma­li. Un SÌ al­l’i­ni­zia­ti­va met­te­reb­be di­ret­ta­men­te in pe­ri­co­lo la sa­lu­te pub­bli­ca in Sviz­ze­ra e dan­neg­ge­reb­be anche la ri­cer­ca nel no­stro paese.

L’essenziale in breve

L’iniziativa popolare «Sì al divieto degli esperimenti sugli animali e sugli esseri umani – Sì ad approcci di ricerca che favoriscano la sicurezza e il progresso» chiede un divieto totale della sperimentazione animale e umana. Essa prevede inoltre di vietare l’importazione e il commercio di tutti i prodotti sviluppati effettuando esperimenti sugli animali. La sua accettazione avrebbe gravi conseguenze per l’approvvigionamento in medicamenti, l’industria della ricerca e le alte scuole in Svizzera. L’iniziativa sarebbe inoltre incompatibile con diversi obblighi internazionali del nostro paese e richiederebbe l’attuazione di un rigoroso sistema di controllo.

Posizione di economiesuisse

  • L’iniziativa mette in pericolo, in modo irresponsabile, la salute della popolazione svizzera. Essa compromette l’approvvigionamento in medicamenti vitali e priva i pazienti delle ultime scoperte scientifiche. Si rischia così di cadere in una medicina a due velocità.
  • In Svizzera, i ricercatori sono già tenuti a ridurre ad un minimo gli esperimenti sugli animali e, quando ciò è possibile, ad utilizzare approcci sostitutivi. Gli esperimenti sugli animali sono eseguiti solo se indispensabili e insostituibili per ragioni scientifiche, etiche e normative.
  • Con la partecipazione dell’industria e delle università, la sperimentazione animale è, nell’ambito degli sforzi secondo i principi 3R, diminuita del 70% dopo gli anni ottanta. Inoltre, il Consiglio federale ha lanciato nel 2021 un nuovo programma di ricerca, dotato di 20 milioni di franchi svizzeri, allo scopo di ridurre ulteriormente il numero di esperimenti sugli animali.
  • L’iniziativa indebolisce la ricerca e l’innovazione svizzere, rimettendo così in discussione un fattore chiave del successo e del benessere del nostro paese. Le imprese e gli istituti di ricerca dovrebbero delocalizzare una parte delle loro attività, o semplicemente lasciare la Svizzera.
  • L’iniziativa infrange dei trattati internazionali. Si rischiano misure di ritorsione, che mettono in pericolo l’industria d’esportazione svizzera.