Labormaus in Hand

Vie­ta­re la ri­cer­ca? Il Par­la­men­to dice no al­l’u­na­ni­mi­tà

Con la de­ci­sio­ne presa dal Con­si­glio degli Stati, il Par­la­men­to re­spin­ge chia­ra­men­te l’i­ni­zia­ti­va che vieta la spe­ri­men­ta­zio­ne ani­ma­le e umana. Le esi­gen­ze ra­di­ca­li degli ini­zia­ti­vi­sti non sono state ascol­ta­te da nes­sun par­ti­to rap­pre­sen­ta­to in Par­la­men­to, a se­gui­to delle gravi con­se­guen­ze del­l’i­ni­zia­ti­va sulla sa­lu­te pub­bli­ca.

Lu­ne­dì 7 giu­gno, il Con­si­glio degli Stati ha se­gui­to il Con­si­glio na­zio­na­le e re­spin­to al­l’u­na­ni­mi­tà l’i­ni­zia­ti­va po­po­la­re «Sì al di­vie­to degli espe­ri­men­ti sugli ani­ma­li e sugli es­se­ri umani - Sì ad ap­proc­ci di ri­cer­ca che fa­vo­ri­sca­no la si­cu­rez­za e il pro­gres­so». Que­sta ini­zia­ti­va chie­de il di­vie­to to­ta­le della spe­ri­men­ta­zio­ne ani­ma­le e umana. Essa ri­tie­ne che gli espe­ri­men­ti sugli ani­ma­li siano cru­de­li e che deb­ba­no es­se­re pu­ni­ti. Inol­tre, l’i­ni­zia­ti­va ban­di­sce l’im­por­ta­zio­ne e il com­mer­cio di tutti i pro­dot­ti me­di­ci (come i vac­ci­ni) pro­ve­nien­ti dalla spe­ri­men­ta­zio­ne ani­ma­le.

SENZA ESPE­RI­MEN­TI SUGLI ANI­MA­LI E TEST CLI­NI­CI NON VI SA­REB­BE NES­SUN VAC­CI­NO CON­TRO IL CO­RO­NA­VI­RUS

È evi­den­te che l’i­ni­zia­ti­va avreb­be nu­me­ro­se con­se­guen­ze ne­ga­ti­ve per la Sviz­ze­ra. In primo luogo, essa in­de­bo­li­reb­be la ri­cer­ca. L’at­trat­ti­vi­tà e la forza della Sviz­ze­ra sono una delle chia­vi del suo suc­ces­so. La ri­cer­ca del set­to­re pri­va­to e in seno alle scuo­le uni­ver­si­ta­rie sa­reb­be pe­na­liz­za­ta dal­l’i­ni­zia­ti­va. Se­con­do, l’i­ni­zia­ti­va avreb­be un im­pat­to di­sa­stro­so sulla sa­lu­te pub­bli­ca. Se le di­spo­si­zio­ni del­l’i­ni­zia­ti­va fos­se­ro in vi­go­re, non vi sa­reb­be nes­sun vac­ci­no con­tro il co­ro­na­vi­rus in Sviz­ze­ra. La po­po­la­zio­ne sviz­ze­ra sa­reb­be così am­pia­men­te esclu­sa dal pro­gres­so me­di­co. In­fi­ne, se­con­do il Con­si­glio fe­de­ra­le, il di­vie­to del­l’im­por­ta­zio­ne e del com­mer­cio di certi pro­dot­ti vio­le­reb­be gli im­pe­gni in­ter­na­zio­na­li della Sviz­ze­ra. Bi­so­gne­reb­be inol­tre in­tro­dur­re un ri­gi­do di­spo­si­ti­vo di con­trol­lo. Nu­me­ro­si fun­zio­na­ri sviz­ze­ri do­vreb­be­ro poter con­trol­la­re in quali con­di­zio­ni ven­go­no fab­bri­ca­ti de­ter­mi­na­ti pro­dot­ti, pro­vo­can­do così oneri spro­por­zio­na­ti.

UNA LEGGE IN MA­TE­RIA DI PRO­TE­ZIO­NE DEGLI ANI­MA­LI RI­GI­DA E LA DI­MI­NU­ZIO­NE DEL NU­ME­RO DI ESPE­RI­MEN­TI SUGLI ANI­MA­LI

Dal­l’i­ni­zio degli anni ot­tan­ta, il nu­me­ro di espe­ri­men­ti sugli ani­ma­li in Sviz­ze­ra è in forte calo. Oggi, essi rap­pre­sen­ta­no ap­pe­na un terzo ri­spet­to a 40 anni fa. La Sviz­ze­ra ap­pli­ca una delle leggi più se­ve­re al mondo in ma­te­ria di spe­ri­men­ta­zio­ne ani­ma­le. Ogni espe­ri­men­to non­ché ogni de­ten­zio­ne di ani­ma­li de­vo­no es­se­re au­to­riz­za­ti. Nel­l’am­bi­to della do­man­da, i ri­cer­ca­to­ri de­vo­no in­di­ca­re l’in­te­res­se degli espe­ri­men­ti e il li­vel­lo di stress al quale gli ani­ma­li sono sot­to­po­sti. La do­man­da viene va­lu­ta­ta da una com­mis­sio­ne can­to­na­le per gli espe­ri­men­ti sugli ani­ma­li. Que­ste com­mis­sio­ni, delle quali fanno parte anche al­cu­ne or­ga­niz­za­zio­ni di pro­te­zio­ne degli ani­ma­li, for­mu­la­no una rac­co­man­da­zio­ne. In se­gui­to, l’uf­fi­cio ve­te­ri­na­rio can­to­na­le for­ni­sce o meno l’au­to­riz­za­zio­ne. L’or­di­nan­za sulla pro­te­zio­ne degli ani­ma­li fissa inol­tre dei cri­te­ri che com­por­ta­no l’ab­ban­do­no di espe­ri­men­ti. Ciò ga­ran­ti­sce che si eviti di espor­re gli ani­ma­li ad uno stress ec­ces­si­vo.

In­fi­ne, per ri­dur­re la spe­ri­men­ta­zio­ne ani­ma­le sono stati pro­fu­si nu­me­ro­si sfor­zi. Allo stato at­tua­le della scien­za, è però im­pos­si­bi­le farne to­tal­men­te a meno. La Fon­da­zio­ne Ri­cer­che 3R (Cen­tro di com­pe­ten­ze 3R dal 2018) che esi­ste dal 1978, pro­muo­ve la ri­cer­ca nel­l’am­bi­to dei me­to­di al­ter­na­ti­vi alla spe­ri­men­ta­zio­ne ani­ma­le fi­nan­zian­do pro­get­ti di ri­cer­ca e si im­pe­gna ad at­tua­re e dif­fon­de­re i prin­ci­pi 3R («re­pla­ce, re­du­ce, re­fi­ne»). L’in­du­stria e gli isti­tu­ti uni­ver­si­ta­ri sono coin­vol­ti e si as­su­mo­no dun­que le loro re­spon­sa­bi­li­tà. Inol­tre, il Con­si­glio fe­de­ra­le ha lan­cia­to que­st’an­no il pro­gram­ma di ri­cer­ca «Ad­van­cing 3Rs»- Ani­mals, Re­sear­ch and So­cie­ty», do­ta­to di un bud­get di 20 mi­lio­ni di fran­chi. Que­sto pro­gram­ma esa­mi­na come ri­dur­re mag­gior­men­te il nu­me­ro di espe­ri­men­ti sugli ani­ma­li e come ren­de­re meno stres­san­ti gli espe­ri­men­ti stes­si.

Con­si­de­ra­ti gli sfor­zi pro­fu­si e le gravi con­se­guen­ze del­l’i­ni­zia­ti­va per la ri­cer­ca, l’e­co­no­mia e la sa­lu­te, gli am­bien­ti eco­no­mi­ci ri­ten­go­no che essa vada trop­po lon­ta­no. Anche eco­no­mie­suis­se re­spin­ge e com­bat­te­rà l’i­ni­zia­ti­va.