Kosten

Sei ri­cet­te per lot­ta­re con­tro i costi ele­va­ti della sa­lu­te

Per con­tra­sta­re l'au­men­to dei costi e dei premi della cassa ma­la­ti sono ne­ces­sa­rie ri­for­me sen­sa­te. Detto que­sto, esi­ste un'am­pia gamma di mi­su­re ef­fi­ca­ci che pos­so­no es­se­re adot­ta­te per con­trol­la­re i costi e pro­muo­ve­re la qua­li­tà, ga­ran­ten­do al con­tem­po la for­ni­tu­ra di cure alla po­po­la­zio­ne. Met­tia­mo­ci al la­vo­ro!

Lo scor­so 9 giu­gno, il po­po­lo e i can­to­ni hanno re­spin­to le ini­zia­ti­ve per premi meno one­ro­si e per un freno ai costi. Il mes­sag­gio degli elet­to­ri è stato chia­ro: no a ri­for­me che met­to­no in pe­ri­co­lo le cure e au­men­ta­no ul­te­rior­men­te la re­di­stri­bu­zio­ne. Ora che le ini­zia­ti­ve sono state re­spin­te, è pos­si­bi­le at­tua­re i con­tro­pro­get­ti in­di­ret­ti. "Ri­for­me sì, ma equi­li­bra­te": così po­trem­mo rias­su­me­re il voto di do­me­ni­ca.

C'è però un pro­ble­ma: la pres­sio­ne eser­ci­ta­ta da premi sem­pre più alti ri­ma­ne. Come ri­dur­re i costi della sa­ni­tà? Ecco sei ri­cet­te ef­fi­ca­ci:

Primo, ap­pli­ca­re un fi­nan­zia­men­to uni­for­me delle pre­sta­zio­ni

Il fi­nan­zia­men­to delle cure ha una gran­de in­fluen­za, non solo sui costi fat­tu­ra­ti, ma anche sul­l'e­vo­lu­zio­ne dei costi. Ecco per­ché delle ri­for­me di fi­nan­zia­men­to delle cure sono così pro­met­ten­ti. In au­tun­no, il po­po­lo sviz­ze­ro vo­te­rà su una ri­for­ma volta a fi­nan­zia­re in modo uni­for­me le cure am­bu­la­to­ria­li e ospe­da­lie­re (EFAS). Que­sta ri­for­ma mi­glio­re­rà i mec­ca­ni­smi di fi­nan­zia­men­to: eli­mi­ne­rà gli in­cen­ti­vi inap­pro­pria­ti nella scel­ta tra cure am­bu­la­to­ria­li e ospe­da­lie­re, ren­den­do cen­tra­le solo i cri­te­ri me­di­ci. Si trat­ta di un passo im­por­tan­te, ma oc­cor­re fare di più.

Se­con­do, ri­dur­re i costi ma non a sca­pi­to della qua­li­tà

Oggi sap­pia­mo esat­ta­men­te quan­to ci costa la Legge sul­l'as­si­cu­ra­zio­ne ma­lat­tia (LAMal), ma non sap­pia­mo con suf­fi­cien­te pre­ci­sio­ne cosa ri­ce­via­mo in cam­bio. Ri­dur­re i costi senza esa­mi­na­re i ser­vi­zi for­ni­ti non ha senso. Quan­do si parla di ser­vi­zi, è la qua­li­tà che conta. Ed è buona; ma il li­vel­lo del 1970, ad esem­pio, non sa­reb­be più suf­fi­cien­te oggi. Gli stan­dard stan­no cam­bian­do e noi dob­bia­mo stare al passo con que­sto cam­bia­men­to. Per farlo, ab­bia­mo bi­so­gno di mag­gio­re tra­spa­ren­za e di in­cen­ti­vi sotto forma di prez­zi più alti per una qua­li­tà par­ti­co­lar­men­te buona. In que­sto modo, gli as­si­cu­ra­ti pos­so­no sce­glie­re for­ni­to­ri di ser­vi­zi va­li­di e, gra­zie alla con­cor­ren­za, as­si­cu­rar­si ser­vi­zi mi­glio­ri a costi in­fe­rio­ri. Gli stru­men­ti di­gi­ta­li pos­so­no con­tri­bui­re a ga­ran­ti­re che la tra­spa­ren­za ri­chie­sta in ter­mi­ni di qua­li­tà non com­por­ti un au­men­to dei costi am­mi­ni­stra­ti­vi.

Terzo, au­men­ta­re la par­te­ci­pa­zio­ne ai costi degli as­si­cu­ra­ti

La par­te­ci­pa­zio­ne ai costi non è stata ade­gua­ta dal 2004. Di con­se­guen­za, gli as­si­cu­ra­ti hanno meno in­cen­ti­vi a ri­dur­re i costi. Quale bene o ser­vi­zio costa come 20 anni fa? Un au­men­to della par­te­ci­pa­zio­ne ai costi è at­te­so da tempo. Ma dato che la po­li­ti­ca è ri­lut­tan­te al­l'i­dea di un au­men­to, dob­bia­mo in­tro­dur­re un si­ste­ma au­to­ma­ti­co. Le­ga­re la par­te­ci­pa­zio­ne ai costi e i costi stes­si man­ter­reb­be al­me­no co­stan­ti gli in­cen­ti­vi a ri­dur­re i costi.

Quar­to, au­men­ta­re gli in­cen­ti­vi a fa­vo­re delle cure in­te­gra­te

Il si­ste­ma sa­ni­ta­rio è al­ta­men­te fram­men­ta­to. Gli in­cen­ti­vi al coor­di­na­men­to esi­sto­no so­prat­tut­to nei mo­del­li as­si­cu­ra­ti­vi al­ter­na­ti­vi (MAA), dove la li­be­ra scel­ta del me­di­co è abo­li­ta. Le as­si­cu­ra­zio­ni sa­ni­ta­rie scel­go­no i for­ni­to­ri di ser­vi­zi (me­di­ci) con cui col­la­bo­ra­re e pos­so­no così ri­dur­re i costi. Gli as­si­cu­ra­ti che scel­go­no un MAA pa­ga­no premi si­gni­fi­ca­ti­va­men­te più bassi. La LAMal do­vreb­be inol­tre con­sen­ti­re un uso più ampio di con­trat­ti plu­rien­na­li. Que­sti non solo con­sen­to­no agli as­si­cu­ra­to­ri di ri­spar­mia­re, ma anche di raf­for­za­re la pre­ven­zio­ne e mi­glio­ra­re gli in­cen­ti­vi nel con­te­sto delle fran­chi­gie op­zio­na­li.

Quin­to, raf­for­za­re l’ef­fi­ca­cia delle cure ospe­da­lie­re

No­no­stan­te un im­por­tan­te cam­bia­men­to strut­tu­ra­le verso le cure am­bu­la­to­ria­li, le no­stre strut­tu­re di de­gen­za sta­zio­na­ria sono an­co­ra trop­po gran­di ri­spet­to agli stan­dard in­ter­na­zio­na­li. Per non par­la­re del fatto che que­sta as­si­sten­za è for­ni­ta da un gran nu­me­ro di strut­tu­re. Il ri­sul­ta­to sono co­sto­si dop­pio­ni delle in­fra­strut­tu­re. Sono so­prat­tut­to i Can­to­ni a osta­co­la­re la ri­strut­tu­ra­zio­ne strut­tu­ra­le che era l'o­biet­ti­vo del nuovo fi­nan­zia­men­to ospe­da­lie­ro. Tutto ciò in­de­bo­li­sce le isti­tu­zio­ni ben po­si­zio­na­te che non sono in grado di rea­liz­za­re eco­no­mie di scala. Oltre a una rior­ga­niz­za­zio­ne delle re­spon­sa­bi­li­tà tra Con­fe­de­ra­zio­ne e Can­to­ni, è ne­ces­sa­rio met­te­re sullo stes­so piano isti­tu­zio­ni pub­bli­che e pri­va­te. Le ta­rif­fe de­vo­no es­se­re ade­gua­te per ga­ran­ti­re che i ser­vi­zi am­bu­la­to­ria­li meno co­sto­si siano red­di­ti­zi.

Sesto, svi­lup­pa­re la con­cor­ren­za ba­sa­ta sulle pre­sta­zio­ni

Non è sem­pre ne­ces­sa­rio aspet­ta­re le ri­for­me. La LAMal la­scia ampio spa­zio allo svi­lup­po di un si­ste­ma sa­ni­ta­rio tra­spa­ren­te, in­no­va­ti­vo ed eco­no­mi­co: sono pos­si­bi­li mi­su­re qua­li­ta­ti­ve e ac­cor­di sugli obiet­ti­vi, così come mo­del­li ta­rif­fa­ri in­no­va­ti­vi per mo­del­li as­si­cu­ra­ti­vi al­ter­na­ti­vi (AIM). Ma ciò pre­sup­po­ne la vo­lon­tà di tutti gli at­to­ri coin­vol­ti di spo­sta­re l'at­tua­le si­ste­ma verso una con­cor­ren­za ba­sa­ta sulle pre­sta­zio­ni e di su­pe­ra­re, ad esem­pio, il co­sto­so cam­pa­ni­li­smo can­to­na­le. Que­sto è l'u­ni­co modo per man­te­ne­re cure di alta qua­li­tà a un prez­zo ac­ces­si­bi­le.

In que­sto con­te­sto, è in­com­pren­si­bi­le che il PS e il Cen­tro siano se­dot­ti dal­l'i­dea di una cassa ma­la­ti unica. Dopo tutto, tutto ciò che è for­ni­to da un mo­no­po­lio è co­sto­so. Un’u­ni­ca cassa ma­la­ti si­gni­fi­ca costi più ele­va­ti per un'as­si­sten­za peg­gio­re. E la con­cor­ren­za ba­sa­ta sulla qua­li­tà dei ser­vi­zi può for­ni­re esat­ta­men­te ciò che vo­glia­mo dal si­ste­ma sa­ni­ta­rio: una buona qua­li­tà a costi ra­gio­ne­vo­li.