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Sbloc­ca­re la po­li­ti­ca eu­ro­pea è nel­l’in­te­res­se della Sviz­ze­ra e del­l’UE

Il Con­si­glio fe­de­ra­le ha con­fer­ma­to ve­ner­dì scor­so di fron­te ai media la pro­pria in­ten­zio­ne di pro­se­gui­re la via bi­la­te­ra­le con l’UE. I col­lo­qui esplo­ra­ti­vi con l’UE do­vreb­be­ro par­ti­re ra­pi­da­men­te allo scopo di poter porre fine al più pre­sto al­l’e­ro­sio­ne degli ac­cor­di bi­la­te­ra­li. Que­st’ul­ti­ma pre­sen­ta solo in­con­ve­nien­ti per la Sviz­ze­ra e anche per l’UE. Al di là degli ac­cor­di pre­vi­sti dal Con­si­glio fe­de­ra­le nei set­to­ri del­l’e­let­tri­ci­tà e della ri­cer­ca, eco­no­mie­suis­se ri­tie­ne che siano prio­ri­ta­rie delle so­lu­zio­ni nel­l’am­bi­to delle re­go­la­men­ta­zio­ni bor­si­sti­che e ban­ca­rie non­ché dei di­spo­si­ti­vi me­di­ci.

Ren­den­do noti i gran­di assi della po­li­ti­ca eu­ro­pea ve­ner­dì scor­so, il Con­si­glio fe­de­ra­le ha adot­ta­to le prime mi­su­re con­cre­te per sbloc­ca­re la si­tua­zio­ne. In sé si trat­ta di una buona cosa. Con­si­de­ra­ta l’im­por­tan­za po­li­ti­ca ed eco­no­mi­ca della coo­pe­ra­zio­ne tra la Sviz­ze­ra e l’UE, le due parti hanno tutto l’in­te­res­se a pro­se­gui­re la via bi­la­te­ra­le.

So­lu­zio­ni co­mu­ni ba­sa­te su in­te­res­si co­mu­ni

Il PIL sviz­ze­ro equi­va­le a circa il 4% del mer­ca­to in­ter­no del­l’UE at­tua­le e la Sviz­ze­ra è il quar­to part­ner com­mer­cia­le degli Stati mem­bri del­l’UE. Al con­tra­rio, la Sviz­ze­ra gua­da­gna un fran­co su tre gra­zie agli scam­bi con l’UE. I due part­ner in­trat­ten­go­no stret­ti le­ga­mi nei set­to­ri del com­mer­cio, degli in­ve­sti­men­ti, della ri­cer­ca, del­l’e­ner­gia, della cul­tu­ra e della cir­co­la­zio­ne delle per­so­ne.

eco­no­mie­suis­se sa­lu­ta fa­vo­re­vol­men­te la de­ci­sio­ne del Con­si­glio fe­de­ra­le di ela­bo­ra­re un pac­chet­to di ne­go­zia­ti che pre­ve­da ac­cor­di sul­l’e­let­tri­ci­tà, la si­cu­rez­za ali­men­ta­re non­ché la ri­cer­ca, la for­ma­zio­ne e la sa­lu­te. Se­con­do gli am­bien­ti eco­no­mi­ci, sono inol­tre prio­ri­ta­rie so­lu­zio­ni nei set­to­ri delle re­go­la­men­ta­zio­ni bor­si­sti­che e ban­ca­rie e dei di­spo­si­ti­vi me­di­ci. Si con­di­vi­de inol­tre la vo­lon­tà del Con­si­glio fe­de­ra­le di chia­ri­re le que­stio­ni isti­tu­zio­na­li. Un’op­zio­ne sa­reb­be quel­la di pro­ce­de­re set­to­re per set­to­re.

In ma­te­ria di po­li­ti­ca eu­ro­pea, l’at­ten­di­smo non fa­vo­ri­sce né la Sviz­ze­ra né l’UE. Per que­sto i part­ner do­vreb­be­ro se­der­si nuo­va­men­te al ta­vo­lo dei ne­go­zia­ti il più pre­sto pos­si­bi­le allo scopo di tro­va­re so­lu­zio­ni ac­cet­ta­bi­li per en­tram­be le parti.