Präsentation vor Publikum

Mis­sio­ne negli Stati Uniti: in­no­va­zio­ne e re­la­zio­ni com­mer­cia­li al cen­tro delle di­scus­sio­ni

La cul­tu­ra d’in­no­va­zio­ne nella Si­li­con Val­ley e i ne­go­zia­ti sul Trat­ta­to tran­sa­tlan­ti­co sul com­mer­cio e gli in­ve­sti­men­ti (TTIP) tra l’U­nio­ne eu­ro­pea e gli Stati Uniti sono stati al cen­tro delle di­scus­sio­ni con­dot­te dal con­si­glie­re fe­de­ra­le Jo­hann N. Sch­nei­der-Am­mann e la de­le­ga­zio­ne mista eco­no­mi­ca e scien­ti­fi­ca, a San Fran­ci­sco e a Wa­shing­ton. Sono inol­tre state sot­to­scrit­te due im­por­tan­ti con­ven­zio­ni, una sulla for­ma­zio­ne pro­fes­sio­na­le e l’al­tra sul­l’a­gri­col­tu­ra bio­lo­g­i­ca. Se­con­do i par­te­ci­pan­ti, il viag­gio in que­sto im­por­tan­te mer­ca­to d’e­spor­ta­zio­ne e d’in­ve­sti­men­to è stato un suc­ces­so.

​Dopo la Ger­ma­nia, gli Stati Uniti co­sti­tui­sco­no il se­con­do prin­ci­pa­le mer­ca­to d’e­spor­ta­zio­ne per le im­pre­se sviz­ze­re. Gli in­ve­sti­men­ti di­ret­ti bi­la­te­ra­li di 189 mi­liar­di (dalla Sviz­ze­ra agli Stati Uniti) e di 87,7 mi­liar­di (dagli Stati Uniti in Sviz­ze­ra) di fran­chi met­to­no in evi­den­za l’in­ten­si­tà delle re­la­zio­ni tra i due part­ner. Gli scam­bi sono par­ti­co­lar­men­te densi, in par­ti­co­la­re con la Si­li­con Val­ley al­ta­men­te in­no­va­ti­va. Raf­for­za­re e svi­lup­pa­re que­ste buone re­la­zio­ni è stato uno degli obiet­ti­vi chia­ve di que­sta mis­sio­ne che si è te­nu­ta dal 5 al 10 lu­glio. La de­le­ga­zio­ne eco­no­mi­ca, di­ret­ta da Heinz Kar­rer, pre­si­den­te di eco­no­mie­suis­se, con­ta­va 18 rap­pre­sen­tan­ti di pic­co­le e medie im­pre­se am­pia­men­te rap­pre­sen­ta­ti­ve dei di­ver­si set­to­ri. La de­le­ga­zio­ne scien­ti­fi­ca era com­po­sta da cin­que par­te­ci­pan­ti. I con­si­glie­ri na­zio­na­li Ru­dolf Noser e Fathi Der­der, non­ché i con­si­glie­ri di Stato An­dreas Ric­ken­ba­cher e Phi­lip­pe Leuba hanno com­ple­ta­to la de­le­ga­zio­ne uf­fi­cia­le. Un dia­lo­go aper­to ha con­fer­ma­to che la Sviz­ze­ra è molto ap­prez­za­ta negli Stati Uniti, una stima non sem­pre per­ce­pi­ta in tutta la sua am­piez­za nel no­stro paese.

Sulle trac­ce del mo­to­re del­l’in­no­va­zio­ne
A San Fran­ci­sco e nella Si­li­con Val­ley, le vi­si­te di im­pre­se e le di­scus­sio­ni con gli am­bien­ti uni­ver­si­ta­ri hanno per­mes­so di di­scu­te­re dei fat­to­ri di suc­ces­so per le in­no­va­zio­ni e le start-up. I pa­ra­go­ni hanno for­ni­to pre­zio­se in­di­ca­zio­ni per la crea­zio­ne del Parco sviz­ze­ro del­l’in­no­va­zio­ne. Spi­ri­to im­pren­di­to­ria­le, di­spo­ni­bi­li­tà di ca­pi­ta­le di ri­schio, scam­bi aper­ti tra i team e nel­l’am­bi­to dell’ “eco­si­ste­ma Si­li­con Val­ley”, non­ché l’ac­cet­ta­zio­ne degli in­suc­ces­si sono i fat­to­ri de­ter­mi­nan­ti del suc­ces­so a lungo ter­mi­ne della re­gio­ne at­tor­no alla San Fran­ci­sco Bay Area. Le im­pre­se sviz­ze­re vi sono rap­pre­sen­ta­te con le loro fi­lia­li e nu­me­ro­se coo­pe­ra­zio­ni. Gli scam­bi sono stati, per tutti i par­te­ci­pan­ti, molto ric­chi e fonte d’i­spi­ra­zio­ne. Senza voler ne­ces­sa­ria­men­te co­pia­re il mo­del­lo, la Sviz­ze­ra può ap­pro­fit­tar­ne per la sua po­li­ti­ca eco­no­mi­ca. E, in que­st’ot­ti­ca, l’a­spet­to de­ci­si­vo è so­prat­tut­to la­scia­re suf­fi­cien­te li­ber­tà e spazi di ma­no­vra al­l’i­ni­zia­ti­va pri­va­ta.

TTIP: porta aper­ta per la Sviz­ze­ra
Gli in­ter­lo­cu­to­ri ame­ri­ca­ni hanno mo­stra­to un ot­ti­mi­smo pru­den­te per quan­to con­cer­ne l’e­ven­tua­le firma del trat­ta­to TTIP an­co­ra sotto la pre­si­den­za di Obama. Essi ri­ten­go­no que­sto ac­cor­do di gran­de por­ta­ta eco­no­mi­ca e hanno pre­ci­sa­to che le obie­zio­ni ame­ri­ca­ne ai trat­ta­ti di li­be­ro scam­bio con­cer­no­no altre re­gio­ni, ma non il TTIP. Per con­tro, essi si stu­pi­sco­no del ri­fiu­to par­zia­le da parte degli Eu­ro­pei dei mec­ca­ni­smi ef­fi­ca­ci di re­go­la­men­to delle ver­ten­ze in­clu­so in mi­glia­ia di ac­cor­di che re­go­la­no gli in­ve­sti­men­ti e li pro­teg­go­no dalle mi­nac­ce come l’e­spro­prio o le po­li­ti­che di­stor­si­ve. Gli Ame­ri­ca­ni si di­co­no fa­vo­re­vo­li ad una par­te­ci­pa­zio­ne della Sviz­ze­ra. Nel­l’im­me­dia­to, gli sfor­zi si con­cen­tra­no però sulla con­clu­sio­ne dei ne­go­zia­ti. Non è an­co­ra chia­ro sotto quale forma gli Stati terzi sa­ran­no as­so­cia­ti. L’e­co­no­mia sviz­ze­ra ri­tie­ne che vi sia un gran­de ri­schio, di­ret­to e in­di­ret­to, di di­scri­mi­na­zio­ne. Le ten­den­ze os­ser­va­te, con i van­tag­gi con­ces­si allo spa­zio eu­ro­peo o ame­ri­ca­no, po­treb­be­ro com­por­ta­re il tra­sfe­ri­men­to di nu­me­ro­si im­pie­ghi.

Con­ven­zio­ni per la for­ma­zio­ne pro­fes­sio­na­le e l’a­gri­col­tu­ra bio­lo­g­i­ca
Du­ran­te i col­lo­qui con il Mi­ni­ste­ro del­l’e­co­no­mia, sono stati af­fron­ta­ti anche i pro­ble­mi con­cre­ti delle im­pre­se sviz­ze­re. Così, le clau­so­le “Buy Ame­ri­ca” met­to­no in dif­fi­col­tà le im­pre­se che, of­fren­do de­ci­ne di mi­glia­ia di im­pie­ghi negli Stati Uniti, hanno bi­so­gno per al­cu­ni pro­dot­ti di com­po­nen­ti fab­bri­ca­ti in Sviz­ze­ra. Gli Stati Uniti ri­co­no­sco­no sem­pre di più il va­lo­re della for­ma­zio­ne duale se­con­do il mo­del­lo sviz­ze­ro, come hanno mo­stra­to le rea­zio­ni su que­sto tema e, so­prat­tut­to, la sot­to­scri­zio­ne di un “Me­mo­ran­dum of Un­ter­stan­ding on Skills Trai­ning and Apren­ti­ce­ship”. In­fi­ne, la con­ven­zio­ne di re­ci­pro­co ri­co­no­sci­men­to delle norme ap­pli­ca­te ai pro­dot­ti bio­lo­g­i­ci do­vreb­be no­te­vol­men­te mi­glio­ra­re la po­si­zio­ne del­l’a­gri­col­tu­ra sviz­ze­ra sul vasto mer­ca­to ame­ri­ca­no. Que­sto set­to­re è uno degli atout della Sviz­ze­ra e con­tri­bui­sce a ren­de­re la sua re­pu­ta­zio­ne ec­cel­len­te.