La nuova ordinanza sulle liquidità delle banche dev’essere flessibile e pragmatica

La Svizzera intende introdurre esigenze qualitative in materia di gestione del rischio di liquidità, nonché norme quantitative sulle liquidità adottate nell’ambito del dispositivo di Basilea III. economiesuisse condivide questa decisione. Gli adattamenti dal punto di vista del contenuto e da quello del calendario dovranno tuttavia rimanere possibili per tener conto dell’evoluzione del contesto monetario o internazionale.
Lo scoppio della crisi finanziaria ha mostrato quanto è importante che la finanza operi secondo regole previdenti e obiettivamente convincenti. E’ dunque opportuno adattare l’ordinanza sulle liquidità alle norme internazionali. Questo permette di evitare che le banche attive all’estero non siano sottoposte a regolamentazioni diverse. Le banche svizzere potranno così comunicare semplicemente alla comunità finanziaria internazionale che bisogna sempre rispettare le esigenze minime in materia di liquidità.

Pragmatismo e flessibilità
Come per la regolamentazione «Too big to fail», sussistono delle incertezze per quanto concerne l’applicazione concreta delle regole internazionali nei diversi paesi. Affinché la Svizzera non intraprenda una via solitaria, la regolamentazione sulle liquidità dovrà poter essere adeguata nuovamente se le disposizioni adottate all’estero non dovessero essere messe in atto come previsto. E’ necessario un certo pragmatismo, in modo da tener conto delle dimensioni e delle situazioni molto diverse delle banche in Svizzera.

 
Ogni nuova regolamentazione comporta dei lati oscuri. Gli effetti di questi ultimi possono essere valutati «ex ante» solo in maniera sommaria. Le reazioni degli operatori del mercato possono essere più importanti o più moderate del previsto. Nel 1988, ad esempio, l’influenza delle nuove esigenze in materia di liquidità sulla politica monetaria è stata sottovalutata. Il mondo si trova attualmente alle prese con una situazione monetaria delicata, caratterizzata da tassi storicamente bassi e da una massa monetaria in circolazione molto elevata. E’ dunque difficile sapere in anticipo come potrebbero reagire i partecipanti se il contesto monetario dovesse modificarsi. Ecco perché la messa in vigore delle prescrizioni in materia di liquidità dev’essere pragmatica e flessibile.

Le prescrizioni sulle liquidità non devono influire sulle esigenze in materia di fondi propri
La riserva di fondi propri necessari è stata al centro di intensi dibattiti nell’ambito della regolamentazione «Too big to fail». Le nuove prescrizioni in materia di liquidità non devono sfociare in un nuovo inasprimento delle esigenze in materia di fondi propri nei confronti delle grandi banche. Ma anche per le banche senza importanza sistemica esiste il rischio che le nuove disposizioni aumentino la base necessaria dei fondi propri. Bisogna assolutamente evitarlo. L’ammontare di fondi propri che una banca deve detenere può essere regolato solo nell’ordinanza sui fondi propri.

Consultazione (in lingua tedesca)