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Accordo nella controversia fiscale Svizzera-UE: valgono gli standard internazionali

La Svizzera e l’UE sono giunte ad un accordo nella controversia fiscale concernente l’imposizione delle imprese. Il nostro paese si impegna ad abolire i regimi fiscali criticati. L’UE dal canto suo rinuncerà alle misure di ritorsione. Per le imprese, questa intesa rafforza la certezza giuridica e la pianificazione. In futuro, varranno gli standard internazionali.
​L’accordo a cui si è giunti negli scorsi giorni rappresenta una buona notizia. Esso significa che l’UE non adotterà più misure di ritorsione contro la Svizzera in relazione ai regimi fiscali criticati e che le misure già parzialmente introdotte da alcuni Stati europei saranno abbandonate. La Svizzera abolirà da parte sua i regimi fiscali cantonali (società holding, d’amministrazione e miste) e i regimi federali (società principale, Swiss Finance Branch) nell’ambito della riforma dell’imposizione delle imprese III. Il Consiglio federale conclude che il dialogo tra la Svizzera e l’UE sulla fiscalità delle imprese è ormai prossimo alla conclusione. (Link verso il comunicato)

Rafforzamento della certezza giuridica e in materia di pianificazione
Questa intesa è tuttavia poco sorprendente, considerato come la Svizzera stia riflettendo da parecchio tempo sulla soppressione dei regimi fiscali, misura che è del resto all’ordine del giorno degli sviluppi fiscali internazionali avviati dall’OCSE. Questo annuncio dimostra tuttavia che gli Stati europei hanno preso conoscenza del processo di riforma messo in atto dalla Svizzera. Esso rassicura anche le imprese in Svizzera sulla probabilità di non subire nuove misure di ritorsione. Le incertezze che hanno durevolmente segnato finora le relazioni con l’UE sembrano ormai appartenere al passato.

Gli standard OCSE sono determinanti per la Svizzera
Un piccolo ma importante dettaglio merita di essere sottolineato: la Svizzera si impegna a definire delle nuove misure fiscali sulla base degli standard internazionali attualmente messi a punto dall’OCSE. La Svizzera è membro dell’OCSE e può avere voce in capitolo nella definizione di tali norme. Essa non ha tuttavia l’obbligo di continuare a conformarsi alle norme UE in materia di imposizione delle imprese. L’UE possiede il proprio codice di condotta in materia. Per molto tempo essa ha sperato che la Svizzera vi si subordinasse. Non essendo membro, la Svizzera ha respinto questa richiesta. L’accordo appena sottoscritto regola definitivamente questa questione.

L’accordo non cambia nulla alla tabella di marcia della Svizzera in materia di riforma fiscale. Esso incita tuttavia a portare a termine il progetto di riforma dell’imposizione delle imprese III. La consultazione è programmata per il mese di settembre.