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13e­si­ma ren­di­ta AVS: l’e­co­no­mia chie­de il fi­nan­zia­men­to at­tra­ver­so l’IVA

La 13e­si­ma ren­di­ta AVS sarà ver­sa­ta a par­ti­re dal 2026. Per quel­la data il fi­nan­zia­men­to deve es­se­re re­go­la­to. Il Con­si­glio fe­de­ra­le ha pre­sen­ta­to delle pro­po­ste per la con­sul­ta­zio­ne. Il mondo eco­no­mi­co ri­fiu­ta qual­sia­si au­men­to dei con­tri­bu­ti sa­la­ria­li a sca­pi­to della po­po­la­zio­ne at­ti­va. Dal punto di vista del­l'e­qui­tà in­ter­ge­ne­ra­zio­na­le, i pen­sio­na­ti che be­ne­fi­cia­no della tre­di­ce­si­ma de­vo­no con­tri­bui­re al fi­nan­zia­men­to. Per que­sto mo­ti­vo è ne­ces­sa­rio au­men­ta­re l'IVA. L'o­ne­re ag­giun­ti­vo per la Con­fe­de­ra­zio­ne do­vreb­be es­se­re tem­po­ra­nea­men­te fi­nan­zia­to at­tra­ver­so il fondo AVS.

La de­ci­sio­ne po­po­la­re di in­tro­dur­re una tre­di­ce­si­ma AVS sarà co­sto­sa per l'AVS e quin­di anche per i cit­ta­di­ni. A par­ti­re dal 2026, la ren­di­ta ag­giun­ti­va co­ste­rà oltre quat­tro mi­liar­di di fran­chi al­l'an­no; dopo cin­que anni sarà già di cin­que mi­liar­di di fran­chi. Dopo che le cifre del­l'A­VS sono di­ven­ta­te po­si­ti­ve gra­zie alle inie­zio­ni fi­nan­zia­rie (RFFA e AVS 21), di­ven­te­ran­no ne­ga­ti­ve con il primo pa­ga­men­to della tre­di­ce­si­ma ren­di­ta AVS. Il pa­ga­men­to della tre­di­ce­si­ma AVS rap­pre­sen­ta inol­tre un ul­te­rio­re onere per la Con­fe­de­ra­zio­ne, che si trova in dif­fi­col­tà fi­nan­zia­rie.

Il fi­nan­zia­men­to deve es­se­re de­fi­ni­to ra­pi­da­men­te

Per evi­ta­re un mas­sic­cio peg­gio­ra­men­to della si­tua­zio­ne fi­nan­zia­ria del­l'A­VS e della Con­fe­de­ra­zio­ne, poco dopo la vo­ta­zio­ne il Con­si­glio fe­de­ra­le ha posto in con­sul­ta­zio­ne le pro­po­ste per il fi­nan­zia­men­to della 13e­si­ma ren­di­ta AVS. Il mondo eco­no­mi­co si espri­me in me­ri­to.

Il fi­nan­zia­men­to tra­mi­te l'IVA è la so­lu­zio­ne più equa

Il Con­si­glio fe­de­ra­le pro­po­ne di fi­nan­zia­re la 13e­si­ma ren­di­ta AVS esclu­si­va­men­te at­tra­ver­so un au­men­to dei con­tri­bu­ti sa­la­ria­li o at­tra­ver­so un au­men­to com­bi­na­to dei con­tri­bu­ti sa­la­ria­li e del­l'I­VA. Il Con­si­glio fe­de­ra­le non ha quin­di pre­sen­ta­to l'op­zio­ne più equa ed eco­no­mi­ca­men­te ef­fi­cien­te: il fi­nan­zia­men­to esclu­si­va­men­te tra­mi­te l'IVA.  

Oltre al­l'in­nal­za­men­to del­l'e­tà di pen­sio­na­men­to, que­sta op­zio­ne è l'u­ni­ca so­lu­zio­ne equa, poi­ché si­gni­fi­ca che anche i pen­sio­na­ti che hanno vo­ta­to a gran­de mag­gio­ran­za a fa­vo­re della 13e­si­ma ren­di­ta AVS si fa­ran­no ca­ri­co dei costi ag­giun­ti­vi. Un au­men­to dei con­tri­bu­ti sa­la­ria­li è fuori di­scus­sio­ne per l'e­co­no­mia. Con­tri­bu­ti sa­la­ria­li più ele­va­ti ren­de­reb­be­ro la ma­no­do­pe­ra an­co­ra più co­sto­sa e la Sviz­ze­ra meno com­pe­ti­ti­va come piaz­za eco­no­mi­ca. Il tra­sfe­ri­men­to dei costi della 13ma ren­di­ta alla po­po­la­zio­ne at­ti­va è inac­cet­ta­bi­le anche dal punto di vista ge­ne­ra­zio­na­le.

La com­pen­sa­zio­ne del­l'o­ne­re ag­giun­ti­vo a ca­ri­co della Con­fe­de­ra­zio­ne tra­mi­te il fondo AVS è di­fen­di­bi­le

Anche la Con­fe­de­ra­zio­ne sa­reb­be gra­va­ta dalla 13e­si­ma ren­di­ta AVS. Essa fi­nan­zia un quin­to delle spese AVS e do­vreb­be quin­di pa­ga­re la quota cor­ri­spon­den­te della 13e­si­ma ren­di­ta AVS. Ma il bi­lan­cio fe­de­ra­le pre­sen­ta già un ele­va­to de­fi­cit senza la 13e­si­ma ren­di­ta AVS. Ciò è do­vu­to non da ul­ti­mo al­l'A­VS stes­sa, le cui spese au­men­te­ran­no no­te­vol­men­te nei pros­si­mi anni con il pen­sio­na­men­to della ge­ne­ra­zio­ne dei baby boo­mer. La pen­sio­ne com­ple­men­ta­re au­men­te­rà la spesa della Con­fe­de­ra­zio­ne per l'AVS di un ul­te­rio­re mi­liar­do di fran­chi. Il de­fi­cit fi­nan­zia­rio che la Con­fe­de­ra­zio­ne dovrà col­ma­re au­men­te­rà di con­se­guen­za.  

Il Con­si­glio fe­de­ra­le ha per­tan­to de­ci­so di man­te­ne­re l'at­tua­le per­cor­so di cre­sci­ta delle spese AVS e di fi­nan­zia­re tem­po­ra­nea­men­te le spese sup­ple­men­ta­ri de­ri­van­ti dalla 13e­si­ma ren­di­ta AVS at­tra­ver­so il fondo di com­pen­sa­zio­ne AVS. Que­sto fondo, che ha le di­men­sio­ni di una spesa an­nua­le del­l'A­VS (circa 50 mi­liar­di di fran­chi), è at­tual­men­te in ec­ce­den­za gra­zie alle pas­sa­te tor­na­te di fi­nan­zia­men­to, per cui può am­mor­tiz­za­re i pa­ga­men­ti della Con­fe­de­ra­zio­ne senza ca­de­re in una sot­to­co­per­tu­ra del fi­nan­zia­men­to. Dal mo­men­to che il fondo AVS, a dif­fe­ren­za delle at­tua­li fi­nan­ze fe­de­ra­li, è in buone con­di­zio­ni, l'e­co­no­mia è fa­vo­re­vo­le a que­sto ap­proc­cio.  
 

Ag­giun­ta di un nuovo ele­men­to

Al di fuori della pro­ce­du­ra di con­sul­ta­zio­ne, che si sta con­clu­den­do, è emer­sa una nuova pro­po­sta nel Par­la­men­to fe­de­ra­le che uni­sce la que­stio­ne del fi­nan­zia­men­to della tre­di­ce­si­ma ren­di­ta AVS con un'al­tra que­stio­ne di fi­nan­zia­men­to ur­gen­te a li­vel­lo fe­de­ra­le, ov­ve­ro quel­la del­l'e­ser­ci­to. Il pac­chet­to di mi­su­re per il fi­nan­zia­men­to tran­si­to­rio del­l'A­VS e del­l'e­ser­ci­to at­tra­ver­so un «per­cen­to di si­cu­rez­za» tem­po­ra­neo pro­po­ne di au­men­ta­re l'IVA di un punto per­cen­tua­le. Di que­sto «per­cen­to di si­cu­rez­za» del­l'I­VA, 0,6 punti per­cen­tua­li do­vreb­be­ro es­se­re uti­liz­za­ti per fi­nan­zia­re l'AVS e 0,4 punti per­cen­tua­li per l'ar­ma­men­to sup­ple­men­ta­re del­l'e­ser­ci­to. Per l'AVS, que­sto non si­gni­fi­che­reb­be il fi­nan­zia­men­to com­ple­to della tre­di­ce­si­ma ren­di­ta. L'im­por­to man­can­te ver­reb­be ver­sa­to dal fondo di com­pen­sa­zio­ne del­l'A­VS allo stes­so modo del con­tri­bu­to fe­de­ra­le sup­ple­men­ta­re. Il «per­cen­to di si­cu­rez­za» sa­reb­be li­mi­ta­to a cin­que anni. Entro quel­la data si do­vreb­be tro­va­re una nuova so­lu­zio­ne. Que­sto è co­mun­que l'o­biet­ti­vo, poi­ché il Par­la­men­to ha già in­ca­ri­ca­to il Con­si­glio fe­de­ra­le di ela­bo­ra­re una pro­po­sta per il fi­nan­zia­men­to del­l'A­VS dopo il 2030. Il fondo AVS po­treb­be so­ste­ne­re un onere ag­giun­ti­vo fino al­l'i­ni­zio del pros­si­mo de­cen­nio senza met­te­re a ri­schio il fi­nan­zia­men­to delle ren­di­te. Nel­l'in­te­res­se della sal­va­guar­dia delle pen­sio­ni, ma anche della ca­pa­ci­tà di di­fe­sa della Sviz­ze­ra, eco­no­mie­suis­se ri­tie­ne che la pro­po­sta avan­za­ta da Be­ne­dikt Würth, mem­bro del Con­si­glio degli Stati, sia un'op­zio­ne va­li­da. 

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